La sostanza è forma e la forma è sostanza. 

Il ruolo del rivestimento nell’architettura ha giocato un ruolo fondamentale sin dai tempi antichi. Gli antichi Greci realizzarono i loro i templi in puro marmo.  Il Partenone, l’apice dell’importante serie di templi lasciataci in eredità, è realizzato integralmente in marmo pentelico, ovvero estratto dalle cave del Monte Pentelico poco distante da Atene. Siamo nel quinto secolo avanti Cristo, e per realizzazioni così importanti la struttura e la forma erano perfettamente combacianti. 

Tuttavia, si pensa che già in questo tempo i templi avessero parte delle loro facciate esterne e delle superfici interne decorate con stucchi colorati, per dare rilievo e riconoscibilità ai triglifi, alle metope e all’intero timpano. Nel tempo, le decorazioni si fecero progressivamente più materiche e fisiche, fino a diventare veri e propri rivestimenti. 

Il Panteon a Roma era rivestito in lastre e altri elementi in bronzo. I medesimi non si possono apprezzare ad oggi perché vennero rimossi e fusi per la realizzazione di altre opere e manufatti, come per esempio un’intera artiglieria di cannoni voluta da Urbano VIII.

LA STORIA DEI RIVESTIMENTI PER FACCIATE ESTERNE CONTINUA…

Giungiamo infine al ‘500, e qui possiamo apprezzare una delle architetture più iconiche del tempo: Palazzo Strozzi a Firenze.

Il palazzo in questione ci comunica una sensazione di presenza fisica massiccia e imponente. Il bugnato così fortemente in rilievo ci trasferisce tutte le sensazioni tipiche di una certa maniera del tempo, rappresentativa della fine del primo rinascimento. Ebbene, tutte le facciate sono costituite da pietra di rivestimento lavorata e posta in opera ad hoc. 

Questo risultato finale venne raggiunto con la collaborazione di architetti che stesero il disegno delle facciate, esperti cavatori che estrassero e spaccarono la pietra in blocchi, sapienti scalpellini che lavorarono le bozze alla misura e al modo giusto e infine maestri di cantiere che posarono gli elementi lapidei a formare la meraviglia che oggi apprezziamo.

Oggi, il rivestimento è un modo di fare architettura spesso imprescindibile. Infatti, le tecnologie costruttive attuali, come per esempio acciaio e calcestruzzo armato, ci permettono di erigere manufatti in tempi rapidi e costi ridotti. All’ossatura portante dell’edificio, possiamo integrare un rivestimento progettato e realizzato appositamente per l’opera, giocando con superfici, volumi, texture e materiali. 

Il progetto non è più struttura e rivestimento separati, ma un matrimonio indissolubile che restituisce un risultato unico.

PALAZZO STROZZI FIRENZE

L’ALLUMINIO: PERCHÉ È UN’OTTIMA SOLUZIONE PER LA CREAZIONE DI RIVESTIMENTI DI FACCIATA

Alla luce di quanto detto, non possiamo non parlare dell’alluminio. Si tratta di un materiale estremamente performante sotto molteplici punti di vista.

L’alluminio è un elemento chimico della tavola periodica. Ciò sta a significare che in natura esso può essere riscontrato come materiale isolato e non compone molecole legando i propri atomi assieme agli atomi di altri elementi. Si estrae dalla bauxite che è presente in larga misura nella crosta terrestre, specificatamente per una percentuale dell’8 per cento circa. Esso può essere sottoposto a un gran numero di lavorazioni quali fusione, forgiatura, estrusione, stampaggio e altro. 

Per quali motivi è un materiale molto performante nel campo dei rivestimenti? Vediamo assieme alcuni punti concreti sull’argomento.

PROPRIETÀ MECCANICHE

L’alluminio è un materiale strutturalmente performante. Per poter comprendere al meglio questo aspetto introduciamo il modulo elastico detto anche modulo di Young. Si tratta di un parametro che mette in relazione la tensione s agente sul materiale con la sua deformazione e, a parità di tensioni, un materiale con maggior modulo elastico si deforma meno. Viceversa, un materiale con modulo elastico inferiore si deforma maggiormente. Quindi, il modulo elastico indica la capacità del materiale di sopportare sollecitazioni esterne assumendo deformazioni minime compatibili con l’uso. 

Ebbene, per l’alluminio abbiamo che esso vale E=690000 daN/cmq. Esso è circa 1/3 dell’acciaio, il metallo strutturale per eccellenza e quindi possiamo affermare che si tratta di un materiale in grado di sopportare bene le azioni che possono investire un rivestimento di facciata. Come per esempio il vento e il carico da neve nel caso di superfici prossime all’orizzontalità.

PESO

L’alluminio, pur essendo molto resistente ai carichi, è nonostante ciò piuttosto leggero: 2700 daN/mc. L’acciaio è molto più pesante: 7850 daN/mc. Questo fattore è determinante per un buona per un risultato soddisfacente in termini tecnologici.

Infatti un rivestimento leggero fissato con sistemi a secco è più agilmente montabile e smontabile, e quindi viene agevolata l’installazione, ma anche eventuali opere di manutenzione.

DUREVOLEZZA E RESISTENZA AGLI AGENTI ESTERNI

L’alluminio si comporta molto bene a contatto con l’ambiente esterno. Infatti, gestisce in modo impeccabile caldo, freddo, umidità e luce solare. Non soffre l’aggressività dei raggi ultravioletti e inoltre crea una sottilissima patina superficiale di ossido che protegge lo spessore sottostante della sezione metallica. 

Tutto questo permette di produrre sistemi di rivestimento stabili e inalterati esteticamente nel tempo.

SOLUZIONI IN ALLUMINIO PER RIVESTIRE: ALCUNE PROPOSTE E CONSIDERAZIONI

Valutiamo ora solo alcune possibilità progettuali di cui fare uso per il progetto di facciate in alluminio. Le opzioni a disposizione sono molteplici e idonee a garantire funzionalità e appeal estetico al rivestimento finale.

L’alluminio preverniciato a polvere può essere lavorato nei modi più svariati ad ottenere risultati entusiasmanti. Esso è verniciato con polveri poliesteri di qualità molto elevata applicata in continuo, dunque senza interruzione alcuna che comprometta l’aspetto visivo finale delle superfici.  Può essere piegato, deformato e sagomato secondo le specifiche esigenze progettuali. Possono essere richieste tutte le colorazioni del caso secondo numerose classificazioni: RAL, NCS, Pantone e altre. 

Un modo per godere della vista di questo materiale è quello di farsi una passeggiata per la Défense, a Parigi, e osservare il guscio del CNIT, ovvero il “Centre des nouvelles industries et technologies”. 

L’alluminio preverniciato a liquido permette un alto standard qualitativo in termini di rispetto dell’ambiente soprattutto per quel concerne le problematiche legate alla post-verniciatura. Per esempio, sono ridotti quasi a zero i VOC, ovvero i composti organici volatili. Il trattamento in continuo dal nastro metallico iniziale al prodotto finale assicurano maggior qualità rispetto all’alluminio post-verniciato.

I pannelli di alluminio composito si costituiscono di due lamine di alluminio posizionate sulle facce di un pannello in polietilene. Grazie a ciò, l’elemento acquisisce un maggiore momento di inerzia e diventa capace di sostenere al meglio le sollecitazioni che lo interessano. 

Il comportamento al fuoco può essere migliorato con la versione Fire Retardant e il suo rapporto qualità-prezzo è molto competitivo. Il quartier generale torinese della Faema è un ottimo esempio di architettura d’alluminio.

CNIT PARIGI

CNIT di Parigi

DALL’IDEA INIZIALE ALLA POSA IN OPERA: PERCHÉ È FONDAMENTALE IL KNOW HOW DI SOGGETTI ESPERTI E COMPETENTI

Chiudiamo questo appuntamento sull’alluminio con una narrazione circolare. Torniamo perciò all’inizio. Come ogni operazione all’interno del processo architettonico, per giungere al risultato sperato in modo lineare e soddisfacente è necessario tutto il know-how del caso. 

Come un tempo gli attori delle grandi cattedrali erano architetti, cavatori, scalpellini e maestri muratori che con la loro sapienza ci hanno lasciato le meraviglie che oggi ancora apprezziamo. Chi sono oggi gli architetti, i cavatori, gli scalpellini e i maestri della nostra contemporaneità?

L’alluminio è un materiale innovativo, libero, flessibile, creativo e resistente. Ma, come tutte le soluzioni più moderne, richiede alcune competenze e lavorazioni specifiche non comuni. Per questo, è opportuno che ti faccia accompagnare durante il percorso da partner in grado di orientare al meglio il processo. 

Se sei un architetto e state formando nella mente l’idea di un disegno di facciata, un pattern fantasioso, una texture vincente per trattare le superfici, puoi essere aiutato a sviluppare un progetto tecnologico coerente e funzionale, in modo da studiare al meglio i sistemi di supporto meccanico secondo le tue esigenze, integrandoli all’edificio e ottenendo l’effetto visivo finale che hai fissato nei tuoi schizzi. 

Cantori Alluminio è una realtà consolidata che potrà supportarti concretamente in tutti i passaggi complessi che richiedono esperienza e padronanza della materia. Ti appoggerà ascoltando dapprima i tuoi bisogni e le tue idee. Potrà consigliarti il materiale giusto per la tua immaginazione. Svilupperà quindi il progetto tecnologico con te per raggiungere soluzioni su misura, affiancandoti tecnici specializzati. Tutto avverrà con la possibilità di impiegare tecnologie all’avanguardia, come strumentazioni laser e scanner 3D. 

L’oggetto finale sarà il frutto di una produzione precisa al millimetro e verrà portato in opera pronto per essere posato. In ogni fase di questo iter, potrai contare sulla disponibilità continua di personale formato e responsabile propri di un partner di livello.

rivestimento in alluminio per facciate
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