Da sempre l’architettura è stata pensata in termini di spazi interni e spazi esterni. Ovvero il mondo che si racchiude all’interno dell’edificio e il mondo posto al di fuori di esso.
Anche il modo di concepire e sviluppare il progetto riflette questa doppia dimensione. Quando disegnamo un edificio, in modo naturale riflettiamo sugli spazi interni lavorando in pianta.
Così facendo, apprezziamo l’ampiezza degli ambienti, le loro misure, i flussi fruitivi e funzionali, gli spazi preposti allo spostamento, “all’andare”, e gli spazi preposti alla sosta, al riposo, “allo stare”.
Mentre, quando abbiamo bisogno di immaginare come lo si vive e si percepisce da esternamente, da fuori, allora iniziamo a disegnare i prospetti, aggiungendo texture e colori, e proviamo a costruire l’immagine dell’architettura che percepiremmo passando lì davanti, camminando, in un giorno assolato e sotto il filtro di un cielo nuvoloso.
L’ARCHITETTURA E LA SUA PELLE
A metà fra questi due mondi, dentro e fuori, interno ed esterno, c’è la pelle dell’edificio. Questa ha un forte impatto su chi da fuori osserva, perché restituisce l’immagine esterna finale dell’architettura.
Ma influenza notevolmente anche chi vive gli spazi interni. Infatti, se spendiamo la giornata all’interno di un edificio con le facciate in pietra sbozzata faccia a vista e filettate con malta di calce oppure con le facciate rivestite in tessuto di alluminio, varia sensibilmente la nostra percezione degli ambienti e della vita che si svolge al loro interno.
Avremo nel primo caso l’idea di fruire uno spazio tradizionale e conosciuto, che ispira valori consolidati dell’architettura vernacolare, nel secondo caso invece saremo percorsi dalla sensazione di creatività e novità tipica delle soluzioni tecnologiche ed estetiche innovative e fuori dalla tradizione già nota.
Non è un caso che, per esempio, quando vengono allestiti centri di fitness e attività ginnica all’interno del centro storico delle città, vengono spesso realizzate maschere di rivestimento della facciata impiegando materiali contemporanei come l’alluminio e effetti di luce particolari.
Non solo in questo modo viene identificata la struttura a colpo d’occhio dall’esterno, ma coloro i quali fanno ingresso in essa ricevono una sorta di carica emozionale proprio prima dell’inizio dell’attività fisica.
Merita, perciò, affrontare i materiali per il rivestimento di facciate, le loro caratteristiche tecniche e i prodotti più innovativi ad oggi disponibili per la progettazione.
CARATTERISTICHE FONDAMENTALI DEI MATERIALI
PER I RIVESTIMENTI DI FACCIATA
I materiali da rivestimento devono presentare una serie di caratteristiche tecniche imprescindibili. Certamente, non tutti sono performanti allo stesso modo e materiali diversi eccellono e scarseggiano in aree diverse. Le più importanti qualità e attitudini tecniche in gioco sono le seguenti.
- Durevolezza nel tempo. Ovvero la capacità del materiale di resistere e conservarsi integro col passare degli anni, da intendersi proprio come l’attitudine della materia a non deteriorarsi, consumarsi, danneggiarsi.
- Resistenza ai raggi ultravioletti detti anche UV, che spesso inducono nel materiale un processo degenerativo e un’alterazione del tono del colore.
- Resistenza agli agenti atmosferici intesi principalmente come acqua piovana, la quale sottoponendo la materia a cicli di umido e secco agevola l’ammaloramento del rivestimento.
- Buon comportamento ai cicli di gelo e disgelo. Questi col tempo possono innescare un reale processo di sfaldamento e disgregamento dei materiali.
- Parametri meccanici adeguati, intesi come resistenza alle sollecitazioni fisiche.
- Predisposizione alle operazioni di pulizia e manutenzione nel tempo.
MATERIALI INNOVATIVI PER RIVESTIMENTI DI FACCIATA ESTERNA
Conosciamo ora alcuni materiali da impiegare per raggiungere soluzioni progettuali innovative per il rivestimento di facciate.
PIETRA
La pietra è senza dubbio un materiale ormai fortemente storicizzato. Eppure, dobbiamo riconoscere che l’uso che ne facciamo determina anche il messaggio che ne deriva.
Rivestire un edificio con lastre di pietra tagliate in modo pulito e minimale con rigorosi angoli retti, fornisce una sensazione del tutto contemporanea del materiale. Distante dalla visione tradizionale a cui sopra accennavamo. Quindi, ricordiamo che è innovativo non solo il materiale impiegato ma il modo di progettarlo e trattarlo.
Esistono più tipologie di pietra e spesso si fa uso di un tipo piuttosto che di un altro anche in relazione alla localizzazione geografica del progetto. Va detto che molte pietre che derivano da rocce sedimentarie presentano difficoltà nella gestione di cicli di gelo e disgelo e secco e umido.
Se ti interessa farti un’idea su quanto versatile possa essere la pietra al giorno d’oggi, dai uno sguardo al progetto per Chokkura Plaza di Kengo Kuma, in Tokyo.
Photo credits: https://www.floornature.it
LEGNO
Il legno è, nel nostro contesto culturale, associato maggiormente alla realizzazione di elementi strutturali. Siamo per esempio soliti costruire solai interpiano e di copertura con travi in legno. Nella zona settentrionale del paese si realizzano anche costruzioni integralmente in legno e questa modalità sta introducendosi lentamente anche altrove.
Tuttavia, un uso fuori dal comune eppure estremamente valido di impiegare l’essenza lignea è proprio quello del rivestimento. Infatti, il legno risulta estremamente lavorabile e con esso possiamo ricavare listelli, assi più o meno larghe, e infine addirittura pannelli. Il suo uso spazia attraverso interpretazioni comunicative svariate.
Per esempio, una lavorazione che preveda smussature degli spigoli e trattamenti superficiali all’insegna delle pratiche tradizionali comunica un’idea di baita di montagna. Mentre l’uso di profili sagomati, superfici lavorate, listelli e tavole, unitamente ad una disposizione pensata e ritmata secondo un gusto più moderno e tipico dell’architettura dei giorni nostri e può dare carattere e ricercatezza alla facciata.
Il legno, come possiamo immaginarci, è ovviamente un materiale vivo che abbisogna trattamenti svolti con perizia in prima battuta e poi cicli periodici di manutenzione negli anni dopo l’installazione.
Quindi, ti suggeriamo di dare un’occhiata a un progetto dello Studio Gang per la realizzazione del “Writers Theatre” in Chicago per rendervi conto di quanto possa essere attuale questo materiale.
METALLI
Ma, il materiale che più rappresenta una visione contemporanea del rivestimento in architettura è il metallo.
Questo, un tempo, veniva usato primariamente per scopi strutturali, anche se talvolta l’ossatura portante delle strutture era anche meraviglia e spettacolo architettonici, come per esempio nello stile liberty.
Oggi, il rivestimento stesso pensato in metallo è simbolo di innovazione, libertà espressiva e attitudine evocativa. Un esempio azzeccato è senza dubbio l’acciaio corten.
Generalmente, per acciaio intendiamo una lega di ferro e carbonio che, come sappiamo, presenta altissime capacità strutturali. Tuttavia tende ad ossidarsi e soffrire fortemente gli agenti atmosferici.
Il corten è invece una lega di altro genere nella quale il ferro si mescola con fosforo, cromo e rame. La sua peculiarità è quelli di creare una patina esterna nel processo ossidativo che lo rende estremamente resistente nei confronti degli agenti esterni.
Photo Credits: https://turistipercaso.it/
Un bell’esempio è il Caixa Forum di Madrid di Herzog e De Meuron, dove acciaio e pietra restituiscono un’idea di modernità del tutto innovativa.
L’ALLUMINIO: UN MATERIALE CON INNUMEREVOLI APPLICAZIONI
All’interno dei metalli, tuttavia, è l’alluminio che meglio di tutti si presta alla realizzazione dei rivestimenti di facciata. Infatti, le sue caratteristiche sono notevolmente performanti per lo scopo.
RESISTENZA E STABILITÀ
Queste caratteristiche sono imprescindibili e l’alluminio è, in termini meccanici, un materiale notevole.
Il suo modulo elastico è E=690000 daN/cmq, ovvero circa un terzo dell’acciaio, che possiede un modulo di Young pari a 2100000 daN/cmq. Per quanto richiesto dall’uso in facciata, è più che sufficiente.
Tant’è che talvolta viene impiegato anche per la realizzazione delle strutture stesse nei progetti esecutivi. Perciò, se desideri realizzare elementi longilinei e sottili, l’alluminio garantirà comunque le necessarie prestazioni strutturali.
LEGGEREZZA
I rivestimenti, come immaginabile, più leggeri sono e meglio è. Infatti, proprio per la loro natura, non hanno funzione portante ma devono essere portati dalla struttura dell’edificio.
Utilizzando materiali leggeri il lavoro è agevolato notevolmente e inoltre questo facilita considerevolmente le operazioni di montaggio, smontaggio e manutenzione in quota.
Per dare qualche riferimento numerico, l’acciaio pesa ben 7850 daN/mc, mentre l’alluminio si ferma a 2700 daN/mc. Un vantaggio considerevole in architettura.
PROGETTABILITÀ E LAVORABILITÀ
L’alluminio permette di realizzare quasi ogni elemento pensabile. Con esso possiamo costruire pannelli, assi, lamiere, lamiere con speciali forme, curvature, disegni, rilievi e traforature.
DURABILITÀ
L’alluminio è, infine, estremamente duraturo in quanto, similmente all’acciaio, genera un patina sottilissima di ossido grazie alla quale risulta inattaccabile dagli agenti atmosferici. La sua durata è assicurata per decenni.
PER CONCLUDERE: DALLA TEORIA ALLA PRATICA
Gli esempi di architettura d’autore che sfruttano le qualità e versatilità dell’alluminio sono davvero numerosi. È molto interessante il progetto dello studio WOHA, con base in Singapore, per la realizzazione dell’Iluma Building.
Il museo di arte contemporanea disegnato dallo studio SANAA e realizzato in New York si serve di una rete di alluminio anodizzato, una mesh che, applicata su tutte le facciate, funge da filtro alla luce esterna in ingresso verso l’interno e viceversa.
Photo credits: https://www.artribune.com
In notturna, l’effetto da fuori è estremamente appassionante.
Infine, se desideri emozionarti di fronte alla plasticità di forme del tutto organiche e sensazionali, andate a visitare il museo della Ferrari ad Abu Dhabi, realizzato in alluminio preverniciato liquido.
Le sue forme ti lasceranno nel dubbio se la struttura sia stata posizionata lì dall’uomo e se si sia sollevata da terra da sola. Il volume complessivo, grazie al guscio in alluminio, ti regalerà la stessa sensazione aerodinamica che ti può comunicare solo una Ferrari lanciata in corsa.